Rinnovabili: pubblicato il decreto FER X transitorio con la  guida ai nuovi incentivi

Dopo l’approvazione della Commissione Ue, è stato varato il decreto FER X transitorio con meccanismi di supporto per impianti a fonti rinnovabili

Il decreto FER X transitorio

È stato approvato il decreto FER X transitorio che stanzia 9,7 miliardi di euro per incentivare impianti da fonti rinnovabili. Il testo supporta fotovoltaico, eolico, idroelettrico e trattamento di gas da depurazione, anche la costruzione, il rifacimento e il potenziamento di nuovi impianti.

Il decreto “transitorio” segue il modello del decreto FER X, con alcune differenze: resta in vigore fino al 31 dicembre 2025 e prevede una riduzione dei contingenti. Entro la fine dell’anno, 3 GW saranno riservati a impianti fino a 1 MW, mentre 14,65 GW verranno assegnati tramite aste per impianti di potenza superiore, di cui 10 GW destinati al fotovoltaico.

I dettagli del nuovo decreto

Il Decreto FER X transitorio è una misura introdotta per sostenere lo sviluppo degli impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato. Serve ad accelerare la transizione energetica e rientra nel quadro temporaneo sugli aiuti di Stato.

Il decreto stabilisce le modalità di accesso agli incentivi per diversi tipi di impianti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, idroelettrico e impianti per il trattamento di gas residuati dai processi di depurazione.

Per partecipare alle aste e ottenere gli incentivi, i richiedenti devono fornire una cauzione provvisoria pari al 10% del costo di investimento previsto per l’impianto. Questo meccanismo garantisce l’effettiva realizzazione dei progetti selezionati e assicura che solo le iniziative più solide possano accedere al supporto economico.

A chi è dedicato

Il Decreto FER X transitorio è rivolto ad impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e per quelli che trattano gas residui da depurazione. L’accesso ai contributi avviene attraverso due modalità: accesso diretto e procedure competitive.

Gli impianti con potenza inferiore a 1 MW possono ottenere gli incentivi senza partecipare alle gare. Per quelli con potenza superiore a 1 MW, invece, è prevista una procedura d’asta al ribasso gestita dal GSE. In questo caso il 95% dell’energia prodotta rientra nel contratto per differenza bidirezionale, mentre il restante 5% segue l’andamento del mercato.

Le tariffe incentivanti variano a seconda della tecnologia utilizzata:

  • per il fotovoltaico la tariffa è 85 €/MWh
  • per l’eolico 80 €/MWh
  • per l’idroelettrico è 110 €/MWh
  • per i gas residui da depurazione è di 100 €/MWh

Funzionamento del meccanismo incentivante

L’incentivo si basa sul meccanismo dei contratti per differenza. Se la tariffa assegnata è superiore al valore di mercato dell’energia, il GSE copre la differenza versandola al produttore.

Al contrario, se il prezzo di mercato supera la tariffa stabilita, sarà il produttore a dover restituire la differenza al GSE. In tal modo viene garantita la stabilità economica sia per i produttori che per il mercato dell’energia rinnovabile.

In aggiunta a quanto detto, il decreto introduce anche diversi strumenti di monitoraggio per prevenire speculazioni e ritardi nella realizzazione dei progetti. Gli impianti rinnovabili dovranno essere operativi entro 36 mesi dall’assegnazione dell’incentivo; oltre questo termine, la tariffa riconosciuta sarà ridotta progressivamente.

FONTE:INFOBUILDENERGIA.IT